Con il termine visura camerale facciamo riferimento a un documento che racchiude in sé informazioni circa le imprese italiane (che siano individuali o collettive) che si sono iscritte al Registro delle Imprese che si trova presso la Camera del Commercio, dell’Industria, dell’Artigianato e dell’Agricoltura.
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Visure camerali: i due tipi che esistono
Esistono due tipi di visure camerali. Esse sono:
- la visura camerale ordinaria: riporta i dati aggiornati e validi attualmente dell’impresa; fornisce allo Stato un’immagine dell’impresa, mettendo in evidenza i dati riguardanti in giorno in cui la visura viene prelevata
- la visura camerale storica: riporta le informazioni passate dell’impresa in questione (quindi in maniera più completa) e le modiche che a essa sono state apportate in passato, dal giorno in cui è nata l’impresa fino al giorno presente in cui la visura camerale storica è stata richiesta
Una visura camerale riporta dati quali: la data di inizio dell’impresa; la sede legale dell’impresa; lo stato dell’attività; i dati riguardo il capitale sociale; i dati anagrafici dell’imprenditore o dei soci; le cariche sociali dentro l’impresa; se vi sono delle certificazioni di qualità; il numero di partita IVA; il codice REA; e il numero di dipendenti dell’anno corrente.
Un visitatore può quindi apprendere grazie alla visura camerale se l’impresa in questione sia seria e il suo modo di lavorare; al tempo stesso i creditori possono accertarsi verso chi agire per poter recuperare il loro diritto in caso di beni pignorabili.
La visura camerale può essere richiesta quando si è in possesso del codice fiscale dell’imprenditore o del numero di partita IVA della società. Presso la Camera di Commercio a cui l’impresa o la società è iscritta si potrà ottenere la visura camerale e i costi cambiano in base a diverse variabili.